La classificazione e la corretta gestione dei rifiuti rappresentano un aspetto importante per garantire la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. La normativa di riferimento è il D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale), che stabilisce i criteri per l’individuazione, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.
La classificazione si basa sull’origine del rifiuto e sulla sua composizione chimico-fisica, secondo quanto previsto anche dalla Decisione della Commissione UE 2014/955/UE, che ha aggiornato l’elenco europeo dei rifiuti (EER), attribuendo a ciascun rifiuto un codice a sei cifre (codice CER).
Secondo quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006, la responsabilità della classificazione e gestione dei rifiuti spetta innanzitutto al produttore iniziale del rifiuto, ovvero colui che genera il rifiuto a seguito di un’attività produttiva, commerciale o di servizio.
Il produttore è obbligato a identificare correttamente il rifiuto attraverso l’attribuzione del codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti), stabilito anche in base alla Decisione UE 2014/955/UE, e a determinarne la pericolosità mediante l’analisi delle caratteristiche chimico-fisiche. Deve garantire che la gestione avvenga in conformità alla normativa vigente, assicurando il corretto stoccaggio, il trasporto tramite soggetti autorizzati e, se previsto, il trattamento o lo smaltimento finale presso impianti anch’essi autorizzati.
Nel caso in cui il produttore si avvalga di terzi, come trasportatori o impianti di trattamento, è comunque tenuto a verificare che tali soggetti siano regolarmente iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Le imprese che gestiscono rifiuti in conto proprio o per conto terzi devono inoltre nominare un Responsabile Tecnico della Gestione Rifiuti, figura professionale che assicura l’adeguato presidio tecnico e normativo delle attività svolte.
Anche gli intermediari e i commercianti senza detenzione, se coinvolti nella filiera del rifiuto, assumono specifici obblighi, tra cui la tracciabilità e la corretta tenuta dei registri ambientali.
La gestione dei rifiuti è un processo articolato che richiede il rispetto di normative specifiche e l’adozione di pratiche sostenibili per minimizzare l’impatto ambientale.
Prevenzione: ridurre la quantità e la pericolosità dei rifiuti prodotti
Preparazione per il riutilizzo: controllare, pulire o riparare prodotti o componenti che sono diventati rifiuti, affinché possano essere reimpiegati senza ulteriori trattamenti
Riciclaggio: trasformare i rifiuti in nuovi prodotti, materiali o sostanze per la loro funzione originaria o per altri scopi
Recupero di altro tipo: utilizzare i rifiuti per produrre energia o altre risorse
Smaltimento: trattare i rifiuti in modo sicuro quando non è possibile alcuna forma di recupero
Classificare correttamente i rifiuti: attribuire il codice CER appropriato, basandosi sulla loro origine e composizione.
Effettuare un deposito temporaneo conforme: conservare i rifiuti in condizioni di sicurezza, rispettando i limiti temporali e volumetrici previsti dalla legge
Affidare i rifiuti a soggetti autorizzati: garantire che il trasporto, il recupero o lo smaltimento siano effettuati da operatori iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, assicurando la tracciabilità attraverso la corretta compilazione dei formulari di identificazione.
La gestione dei rifiuti deve essere attuata in tutte le fasi del ciclo di vita dei rifiuti stessi, a partire dalla loro produzione fino al loro smaltimento finale.
Secondo il D.Lgs. 152/2006, è obbligatorio classificare i rifiuti al momento della loro produzione, per determinarne l’origine e la pericolosità, e gestirli in conformità con le normative vigenti.
La gestione dei rifiuti deve essere effettuata senza indugi, garantendo il loro corretto trattamento, recupero o smaltimento, e assicurando che le operazioni siano svolte da soggetti autorizzati, nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica.
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